domenica 24 ottobre 2010

PRAEMEDITATIO SENECHIANA

Pertanto il saggio con questo animo esce ogni giorno …
La fortuna non concede nulla in proprietà assoluta.
Non esiste nulla di stabile né nella vita privata né in quella della collettività: i destini dei singoli come le sorti delle città sono in perenne movimento.
Tutto ciò che una serie di anni ha costruito con grandi fatiche, valendosi della benevolenza degli dei, viene disperso e disgregato in un solo giorno. All’incalzare delle sventure attribuì una lunga dilazione chi parlò di un giorno: bastano un’ora, un brevissimo lasso di tempo per sradicare gli imperi.
Quante volte alcune città dell’Asia, quante volte alcune città dell’Acaia sono rovinate al suolo per una scossa di terremoto! Quante cittadine in Siria, quante in Macedonia sono state inghiottite!
Quante volte questo flagello ha devastato Cipro!
Viviamo tra soggetti destinati a perire. Mortale sei nata, mortali hai generato.
Ogni cosa credi, aspettala.

giovedì 7 ottobre 2010

CHE COS'E LA PSICOTERAPIA

Per illustrare che cos'è la psicoterapia ci riferiamo a  Socrate che lo illustra nel dialogo di Platone, Alcibiade primo, in questi termini:

«SOCRATE. […] ci siamo trovati d’accordo che dobbiamo prenderci cura della psiche, e rivolgere ad essa la nostra attenzione.
ALCIBIADE. È chiaro.
SOCR. E che va lasciata agli altri la sollecitudine per il corpo ed il denaro.
ALC. Certo.
SOCR. In qual modo potremmo conoscere il più chiaramente possibile la nostra psiche? Giacché, con questa conoscenza, potremo evidentemente conoscere noi stessi. Per gli dèi! Comprendiamo bene quel giusto consiglio dell’iscrizione delfica {conosci te stesso] ricordata ora?
ALC. Con quale intenzione lo dici, o Socrate?
SOCR. Ti dirò cosa sospetto che questa iscrizione ci voglia realmente consigliare. Perché si dà il caso che ad intenderla non vi siano molti esempi di confronto, tranne quello solo della vista.
ALC. Cosa vuoi dire con questo?
SOCR. Rifletti anche tu. Se l’iscrizione consigliasse l’occhio, come consiglia l’uomo, dicendo: "guarda te stesso", in che modo e cosa penseremmo che voglia consigliare? Non forse a guardare verso qualcosa guardando la quale l’occhio fosse in grado di vedere se stesso?
ALC. Certo.
SOCR. Ecco: indaghiamo quale oggetto c’è che a guardarlo possiamo vedere lui e noi stessi.
ALC. È chiaro, Socrate, gli specchi e oggetti simili.
SOCR. Esatto. Non c’è forse anche nell’occhio, con il quale vediamo, qualcosa dello stesso genere?
ALC. Certo.
SOCR. Hai osservato poi che a guardare qualcuno negli occhi si scorge il volto nell’occhio di chi sta di faccia, come in uno specchio, che noi chiamiamo pupilla, perché è quasi un’immagine di colui che la guarda.
ALC. È vero.
SOCR. Dunque se un occhio guarda un altro occhio e fissa la parte migliore dell’occhio con la quale anche vede, vedrà se stesso.
ALC. Evidentemente.
SOCR. Ma se l’occhio guarda un’altra parte del corpo umano o degli oggetti, ad eccezione di quella che ha simile natura, non vedrà se stesso.
ALC. È vero.
SOCR. Se allora un occhio vuol vedere se stesso, bisogna che fissi un occhio, e quella parte di questo in cui si trova la sua virtù visiva; e non è questa la vista?
ALC. Sì.
SOCR. Ora, caro Alcibiade, anche la psiche, se vuole conoscere se stessa, dovrà fissare una psiche […]»
(Platone, Alcibiade primo, XXVII 132c – XXVIII 133b).

Il concetto di cos'è la psicoterapia è in questo passaggio:
"SOCR. Ora, caro Alcibiade, anche la psiche, se vuole conoscere se stessa, dovrà fissare una psiche […]"




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LA DIPENDENZA SESSUALE NEGLI UOMINI E NELLE DONNE

Il bisogno di attività sessuale regolare è un desiderio fondamentale che provano tutti gli adulti. Quasi tutti sono in qualche modo dediti al sesso. Ma il sesso diventa coattivo quando, alla stregua di altre forme di comportamento, la condotta sessuale di un individuo è governata dalla ricerca costante di una "dose", che porta sistematicamente a sentimenti di vergogna ed inadeguatezza.

Il sesso coattivo deve essere capito sullo sfondo delle circostanze nelle quali l'esperienza sessuale è diventata più accessibile che mai e dove l'identità sessuale costituisce il nocciolo della storia del sé. Se le donne vogliono fare sesso è perchè domandano la propria autonomia e gratificazione.

Tuttavia dobbiamo ricordare che soltanto una settantina di anni fa, alle ragazze le mamme dicevano che non dovevano assolutamente avere rapporti sessuali prima del matrimonio altrimenti sarebbero diventate pazze, infatti in Inghilterra le ragazze che rimanevano incinte senza sposarsi erano rinchiuse in ospedali psichiatrici.

Non c'è da stupirsi se le donne provano difficoltà a gestire i cambiamenti che esse stesse hanno contribuito a produrre. La coattività nel comportamento sessuale , è una autonomia monca. Questo fatto ha per la maggioranza delle donne delle conseguenza diverse che per gli uomini. Per entrambi i sessi la sessualità porta con sè la minaccia, o promessa, dell'intimità e questo è qualcosa che tocca gli aspetti fondamentali dell'essere.

Pochissime donne si propongono di cercare quanti più partner possibili. Le donne con dipendenza dal sesso rimangono imprigionate in un circolo nel quale la loro fonte principale di potere è la conquista sessuale e attraverso il sesso soddisfano il bisogno di tenerezza e contatto. Dietro la dipendenza sessuale di gran parte delle donne c'è un desiderio di una relazione duratura.

La coazione sessuale maschile è tendenzialmente diversa. Non esiste un corrispettivo maschile della donna dissoluta e il maschio che cerca avventure di solito è stimato soprattutto dagli altri uomini. La dipendenza dal sesso tra gli uomini non è del tutto legata alla ricerca ossessiva di rapporti molteplici. Quelli che cercano esperienze multiple rappresentano i donnaioli più navigati, i quali manifestano un misto di dedizione alla caccia sessuale e disprezzo appena velato per l'oggetto del loro desiderio.

Le donne oggetto di desiderio travolgente svaniscono nel nulla non appena la storia ha avuto il suo corso, e tuttavia molti di questi uomini cercano stabilità al di fuori delle avventure occasionali mantenendo allo stesso tempo una relazione regolare. A tale scopo devono ricorrere a inganni e alle simulazioni più contorte.

Il donnaiolo dei nostri tempi è ben diverso dall'uomo seduttore alla Casanova. Questi amava le donne pur non essendo capace di amarne una in particolare, Casanova non provava quell'aperto disprezzo per le donne che oggi sembra venire a galla fra donnaioli. Questo perchè le trasformazioni della vita privata ha reso la "seduzione" obsoleta. In una società in cui le donne sono sessualmente più disponibili, più uguali il donnaiolo risente di questi cambiamenti e ne è irritato.

Il donnaiolo mette al primo posto l'esercizio del potere e la conquista sessuale-. Ma a che vale la vittoria quando è così facile?

L'affermazione del potere nella seduzione, attraverso la quale le donne vengono soggiogate o simbolicamente uccise, ha il sapore di una sfida tanto più forte, quanto il soggetto si misura con una donna che rivendica la parità. Ma la parità sessuale delle donne cancella l'antica divisione fra virtuose e dissolute. E poichè l'assassinio perpetrato dal seduttore consiste nella perdita della virtù, l'impresa perde la sua molla fondamentale.

In epoche più tradizionali il seduttore era a modo suo un autentico avventuriero, che sfidava non già le singole donne ma tutto un sistema di regolamentazione del sesso. Era un sovvertitore di virtù, sedurre voleva dire sfidare un sistema maschile di protezione e controllo sessuale.

Il dongiovanni di oggi è alla ricerca del brivido in un mondo che offre molteplici occasioni di sesso . Più che un libertino è un controrivoluzionario involontario in un ambiente in cui la sessualità e l'intimità affettiva sono legate tra loro come non mai. Il donnaiolo rifugge l'intimità e quindi è sempre pronto ad andarsene . Egli rifiuta l'amore romantico o ne adopera il linguaggio solo a scopo di persuasione, ma sostanzialmente non è mai capace di lasciare le donne perchè ogni abbandono è il preludio per un altro incontro, è un dipendente delle donne.

Il bisogno di attività sessuale regolare è un desiderio fondamentale che provano tutti gli adulti. Quasi tutti sono in qualche modo dediti al sesso. Ma il sesso diventa coattivo quando, alla stregua di altre forme di comportamento, la condotta sessuale di un individuo è governata dalla ricerca costante di una "dose", che porta sistematicamente a sentimenti di vergogna ed inadeguatezza.

Il sesso coattivo deve essere capito sullo sfondo delle circostanze nelle quali l'esperienza sessuale è diventata più accessibile che mai e dove l'identità sessuale costituisce il nocciolo della storia del sé. Se le donne vogliono fare sesso è perchè domandano la propria autonomia e gratificazione.

Tuttavia dobbiamo ricordare che soltanto una settantina di anni fa, alle ragazze le mamme dicevano che non dovevano assolutamente avere rapporti sessuali prima del matrimonio altrimenti sarebbero diventate pazze, infatti in Inghilterra le ragazze che rimanevano incinte senza sposarsi erano rinchiuse in ospedali psichiatrici.

Non c'è da stupirsi se le donne provano difficoltà a gestire i cambiamenti che esse stesse hanno contribuito a produrre. La coattività nel comportamento sessuale , è una autonomia monca. Questo fatto ha per la maggioranza delle donne delle conseguenza diverse che per gli uomini. Per entrambi i sessi la sessualità porta con sè la minaccia, o promessa, dell'intimità e questo è qualcosa che tocca gli aspetti fondamentali dell'essere.

Pochissime donne si propongono di cerca quanti più partner possibili. Le donne con dipendenza dal sesso rimangono imprigionate in un circolo nel quale la loro fonte principale di potere è la conquista sessuale e attraverso il sesso soddisfano il bisogno di tenerezza e contatto. Dietro la dipendenza sessuale di gran parte delle donne c'è un desiderio di una relazione duratura.

La coazione sessuale maschile è tendenzialmente diversa. Non esiste un corrispettivo maschile della donna dissoluta e il maschio che cerca avventure di solito è stimato soprattutto dagli altri uomini. La dipendenza dal sesso tra gli uomini non è del tutto legata alla ricerca ossessiva di rapporti molteplici. Quelli che cercano esperienze multiple rappresentano i donnaioli più navigati, i quali manifestano un misto di dedizione alla caccia sessuale e disprezzo appena velato per l'oggetto del loro desiderio.

Le donne oggetto di desiderio travolgente svaniscono nel nulla non appena la storia ha avuto il suo corso, e tuttavia molti di questi uomini cercano stabilità al di fuori delle avventure occasionali mantenendo allo stesso tempo una relazione regolare. A tale scopo devono ricorrere a inganni e alle simulazioni più contorte.

Il donnaiolo dei nostri tempi è ben diverso dall'uomo seduttore alla Casanova. Questi amava le donne pur non essendo capace di amarne una in particolare, Casanova non provava quell'aperto disprezzo per le donne che oggi sembra venire a galla fra donnaioli. Questo perchè le trasformazioni della vita privata ha reso la "seduzione" obsoleta. In una società in cui le donne sono sessualmente più disponibili, più uguali il donnaiolo risente di questi cambiamenti e ne è irritato.

Il donnaiolo mette al primo posto l'esercizio del potere e la conquista sessuale-. Ma a che vale la vittoria quando è così facile?

L'affermazione del potere nella seduzione, attraverso la quale le donne vengono soggiogate o simbolicamente uccise, ha il sapore di una sfida tanto più forte, quanto il soggetto si misura con una donna che rivendica la parità. Ma la parità sessuale delle donne cancella l'antica divisione fra virtuose e dissolute. E poichè l'assassinio perpetrato dal seduttore consiste nella perdita della virtù, l'impresa perde la sua molla fondamentale.

In epoche più tradizionali il seduttore era a modo suo un autentico avventuriero, che sfidava non già le singole donne ma tutto un sistema di regolamentazione del sesso. Era un sovvertitore di virtù, sedurre voleva dire sfidare un sistema maschile di protezione e controllo sessuale.

Il dongiovanni di oggi è alla ricerca del brivido in un mondo che offre molteplici occasioni di sesso . Più che un libertino è un controrivoluzionario involontario in un ambiente in cui la sessualità e l'intimità affettiva sono legate tra loro come non mai. Il donnaiolo rifugge l'intimità e quindi è sempre pronto ad andarsene . Egli rifiuta l'amore romantico o ne adopera il linguaggio solo a scopo di persuasione, ma sostanzialmente non è mai capace di lasciare le donne perchè ogni abbandono è il preludio per un altro incontro, è un dipendente delle donne.

(Giddens) Anthonyy Ghiddens. ‘ La trasformazione dell’intimità. Sessualità , amore ed erotismo nelle società moderne’
Ed. Il Mulino 2008

IL TEMPO AIUTA

(...)

"Significa che il tempo aiuta"

"Aiuta...? In cosa?"

"In tutto",

e ho cercato di spiegargli come è, arrivare in una stazione non proprio lussuosa ma nel complesso accettabile, pulita e graziosa, dove solo lentamente, col succedersi del tempo, tappa dopo tappa ti si chiarisce tutto quanto. Quando hai superato la prima tappa, quando sai di averla passata, già ti si presenta la prossima. Quando poi sei arrivato a conoscere tutto, allora hai anche compreso tutto. E mentre comprendi tutto, non rimani certo inattivo: già sistemi le cose nuove, vivi, agisci, ti muovi, adempi le continue richieste di ogni tappa successiva. Se però non ci fosse questa successione nel tempo e tutte queste conoscenze si riversassero su di noi in una sola volta, forse la nostra testa non riuscirebbe a sopportarle e nemmeno il nostro cuore.

("Essere senza destino" Imre Kertész)

IL CASO E' MAGIA

" Ma non è invece giusto il contrario, che un avvenimento è tanto più significativo e privilegiato quanti più casi fortuiti intervengono a determinarlo?

Soltanto il caso può apparirci come un messaggio. Ciò che avviene per necessità, ciò che è atteso, che si ripete ogni giorno, tutto ciò è muto. Soltanto il caso ci parla. Cerchiamo di leggervi dentro come gli zingari leggono le immagini formate dai fondi di caffè in una tazzina.

(...) Non certo la necessità, bensì il caso è pieno di magia. Se l'amore deve essere indimenticabile, fin dal primo istante devono posarsi su di esso le coincidenze, come gli uccelli sulle spalle di Francesco D'Assisi."

("L'insostenibile leggerezza dell'essere" Milan Kundera)