(...) Quello che più desidera, è di poter stare con le persone che ha amato nella sua vita; pensa che esse lo accoglieranno là con i volti, le voci, i gesti che avevano in vita. Non sa e non vuole immaginarle diverse. le vuole proprio com'erano, e non più sagge, più miti, più dolci o migliori. Pensa che esse saranno là ad aspettarlo, come quando in vita usavano aspettarlo al treno dopo un'assenza; da lontano agiteranno le mani, e poi gli verranno incontro; ed egli sarà molto stanco, ma ansioso di ascoltare e raccontare. Esse saranno state, in quel tempo, sempre tutte insieme, si conoscessero o non si conoscessero, si amassero o no; non saranno, lui spera, diventate più sagge, ma avranno però lasciato perdere ogni antica terrestre gelosia o rancore: come è accaduto a volte, nella vita, nei momenti di grande felicità o di grande sventura, che egli ha sentito in se stesso e nelle persone intorno a sè sparire ogni sentimento amaro o malevolo, come se un forte vento avesse spazzato via dal suo o dal loro spirito miserie e veleni. Egli così non le pensa diventate migliori di ciò che erano, le persone che ha amato, ma pensa che siano là com'erano in vita nei momenti più caldi e più alti.
Natalia Ginzburg
Nessun commento:
Posta un commento