Blog del sito www.iltuopsicologo.it inerente pensieri e riflessioni... con valenza terapeutica dei più grandi uomini di ogni tempo
mercoledì 29 febbraio 2012
domenica 26 febbraio 2012
LASCIA ENTRARE IL 'NUOVO'
"Hai l'abitudine di accumulare
oggetti inutili, credendo che un giorno, chissà quando, ne avrai
bisogno?
Hai l'abitudine di accumulare danaro, solo per non spenderlo, perchè pensi che nel futuro potrà mancarti?
Hai l'abitudine di conservare vestiti, scarpe, mobili, utensili domestici ed altre cose della casa che già non usi da molto tempo?
E dentro di te?
Hai l'abitudine di conservare rimproveri, risentimenti, tristezze, paure ed altro?
Non farlo!
È necessario che lasci uno spazio, un vuoto, affinchè cose nuove arrivino nella tua vita.
È necessario che ti disfi di tutte le cose inutili che sono in te e nella tua vita, affinchè la prosperità arrivi.
La forza di questo vuoto è quello che assorbirà ed attrarrà tutto quello che desideri.
Finchè stai, materialmente o emozionalmente, caricando sentimenti vecchi ed inutili, non avrai spazio per nuove opportunità.
I beni devono circolare. Pulisci i cassetti, gli armadi, la stanza, gli arnesi, il garage... da quello che non usi più.
Non sono gli oggetti conservati quelli che stagnano la tua vita... bensì il significato dell'atteggiamento di conservare...
Quando si conserva, si considera la possibilità di mancanza, di carenza... si crede che domani potrà mancare, e che non avrai maniera di coprire quella necessità.
Con quest'idea, stai inviando due messaggi al tuo cervello e alla tua vita: che non ti fidi del domani e che pensi che il nuovo e il migliore non sono per te, per questo motivo ti rallegri conservando cose vecchie ed inutili.
Disfati di quello che ha perso già colore e lucentezza. Lascia entrare il nuovo in casa tua e dentro te stesso..."
Hai l'abitudine di accumulare danaro, solo per non spenderlo, perchè pensi che nel futuro potrà mancarti?
Hai l'abitudine di conservare vestiti, scarpe, mobili, utensili domestici ed altre cose della casa che già non usi da molto tempo?
E dentro di te?
Hai l'abitudine di conservare rimproveri, risentimenti, tristezze, paure ed altro?
Non farlo!
È necessario che lasci uno spazio, un vuoto, affinchè cose nuove arrivino nella tua vita.
È necessario che ti disfi di tutte le cose inutili che sono in te e nella tua vita, affinchè la prosperità arrivi.
La forza di questo vuoto è quello che assorbirà ed attrarrà tutto quello che desideri.
Finchè stai, materialmente o emozionalmente, caricando sentimenti vecchi ed inutili, non avrai spazio per nuove opportunità.
I beni devono circolare. Pulisci i cassetti, gli armadi, la stanza, gli arnesi, il garage... da quello che non usi più.
Non sono gli oggetti conservati quelli che stagnano la tua vita... bensì il significato dell'atteggiamento di conservare...
Quando si conserva, si considera la possibilità di mancanza, di carenza... si crede che domani potrà mancare, e che non avrai maniera di coprire quella necessità.
Con quest'idea, stai inviando due messaggi al tuo cervello e alla tua vita: che non ti fidi del domani e che pensi che il nuovo e il migliore non sono per te, per questo motivo ti rallegri conservando cose vecchie ed inutili.
Disfati di quello che ha perso già colore e lucentezza. Lascia entrare il nuovo in casa tua e dentro te stesso..."
J.Newton
SOLO LA PERSONA CHE RISCHIA E' LIBERA
A ridere c'è il rischio di apparire
sciocchi;
a piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali;
a stabilire un contatto con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere;
a mostrare i propri sentimenti c'è il rischio di mostrare il vostro vero io;
a esporre le vostre idee e i vostri sogni c'è il rischio d'essere chiamati ingenui;
Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti;
a vivere c'è il rischio di morire;
a sperare c'è il rischio della disperazione e
a tentare c'è il rischio del fallimento.
Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l'angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava.
Ha rinunciato alla libertà.
Solo la persona che rischia è veramente libera.
a piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali;
a stabilire un contatto con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere;
a mostrare i propri sentimenti c'è il rischio di mostrare il vostro vero io;
a esporre le vostre idee e i vostri sogni c'è il rischio d'essere chiamati ingenui;
Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti;
a vivere c'è il rischio di morire;
a sperare c'è il rischio della disperazione e
a tentare c'è il rischio del fallimento.
Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l'angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava.
Ha rinunciato alla libertà.
Solo la persona che rischia è veramente libera.
Leo Buscaglia
UN CANE TI FA' SENTIRE STRAORDINARIO
Un cane non se ne fa
niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati... Un bastone
marcio per lui è sufficiente. A un cane non importa se sei ricco o
povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido... Se gli dai il
tuo cuore, lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso?
Quante persone possono farti sentire unico, puro, speciale? Quante
persone possono farti sentire... Straordinario?
venerdì 24 febbraio 2012
NON CI INTENDIAMO MAI
Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo
di cose! E come pos...siamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico
metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le
ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del
mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!
Luigi Pirandello
LA VITA E' IL TRENO
La nostra vita è un
viaggio ininterrotto dalla nascita fino alla morte.
Il paesaggio
muta, le persone cambiano, i bisogni si trasformano, ma il treno
prosegue.
La vita è il treno – non la stazione ferroviaria.
Paulo Coelho
martedì 21 febbraio 2012
LA NOSTRA IMMAGINE
Per accrescere la fiducia in noi stessi, dobbiamo rinunciare
all'immagine che vorremmo gli altri si facessero di noi,perché essa è fuori
dalla nostra portata. Nessuno al mondo ha mai riscosso consensi unanimi e
dunque non saremo noi i primi. (Bernard Raquin)
NON FAR VINCERE LA SCONFITTA
Ci vuole solo coraggio, o forse buon senso, per capire che
le lezioni migliori sono di solito le più dure e che spesso fra queste ultime
c’è la sconfitta. A loro volta, queste riflessioni inducono a pensare che
l’unico vero fallimento stia, in realtà, nel permettere alla sconfitta di avere
la meglio su di noi.
(A. C. Grayling)
domenica 19 febbraio 2012
LA PROPRIA FILOSOFIA DI VITA
Non sempre ti sarà possibile
modificare le circostanze, ma potrai sempre cambiare il modo di cui
interpretarle.
E il modo in cui le interpreti non
è altro che la tua filosofia di vita.
La domanda che ti pongo allora è: la tua
filosofia di vita lavora per te, contro di te o non funziona affatto?
(Lou
Marinoff)
SCEGLIERE FRA TANTE STRADE
“Quando a te si apriranno tante strade e non saprai quale
scegliere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.
Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il
giorno in cui sei venuto al mondo, non farti distrarre da nulla, aspetta e
aspetta ancora, resta in silenzio ed ascolta il tuo cuore. E quando ti parla,
alzati e vai dove lui ti porta” - Susanna Tamaro
BUTTARE VIA LA VITA
Un signore di Scandicci
buttava le castagne
e mangiava i ricci.
Un suo amico di Lastra a Signa
buttava i pinoli
e mangiava la pigna.
Un suo cugino di Prato
mangiava la carta stagnola
e buttava il cioccolato.
Tanta gente non lo sa
e dunque non se ne cruccia:
la vita la butta via
e mangia soltanto la buccia.
•Gianni Rodari-
LA TEMPESTA CI CAMBIA
Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo.
Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato. (Kafka)
NON BISOGNA CANCELLARE IL PROPRIO PASSATO
Io non voglio cancellare il mio passato, perché nel bene o
nel male mi ha reso quello che sono oggi.
Anzi ringrazio chi mi ha fatto scoprire l'amore e il dolore,
chi mi ha amato e usato, chi mi ha detto ti voglio bene credendoci e chi invece
l'ha fatto solo per i suoi sporchi comodi. Io ringrazio me stesso per aver
trovato sempre la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre. Osca Wilde
domenica 12 febbraio 2012
CONSIDERAZIONI SUGLI AMICI
“ La migliore occasione per provare l’autenticità di un amico si ha, oltre che nei casi in cui si ha bisogno di un aiuto serio, e di una sacrificio notevole, nel momento in cui gli si annunzia una disgrazia, da cui si è stati colpiti poco prima. In tal caso, o un turbamento vero, sentito e evidente si dipinge sui tratti del suo volto, oppure questi ultimi confermano, con la loro perfetta tranquillità, o con un movimento fuggevole, la nota massima di Rochfoucauld: . I cosiddetti amici, quelli comuni, in tali circostanze spesso possono a stento reprimere l’accenno istintivo a un lieve sorriso di compiacimento. Vi sono poche cose, che mettono gli uomini tanto di buon umore, quanto il raccontare loro una notevole disgrazia, da cui si è stati colpiti poco prima, oppure il rivelar loro schiettamente una qualche debolezza. Ciò è significativo davvero!
La lontananza e l’essenza prolungata danneggiano ogni amicizia, per quanto lo si ammetta così malvolentieri. Gli uomini che non vediamo più, anche nel caso fossero i nostri più cari amici, si disseccano, con il passare degli anni, poco per volta sino a diventare dei concetti, tanto che il nostro interesse per loro diventa sempre più semplicemente razionale, anzi tradizionale: la partecipazione visiva e profondamente sentita rimane riservata a coloro che abbiamo dinanzi agli occhi, anche se sono semplicemente degli animali prediletti. La natura umana è infatti legata ai sensi fino a questo punto. Viene confermato così anche a questo proposito il detto di Goethe nel ‘ Tasso’ (atto IV, scena 4): < il presente è un possente dio>.
Gli ‘amici di casa’ si chiamano così per lo più a ragione, poiché essi sono più gli amici della casa che non del padrone, sono cioè più simili ai gatti che non ai cani.
Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. Si dovrebbe quindi utilizzare il biasimo di questi di questi ultimi, come una medicina amara, per conoscere se stessi.
Gli amici in difficoltà sono rari? Al contrario! Non appena infatti si è stretta amicizia con qualcuno, costui è già in difficoltà e vuol avere in prestito del denaro.“
ARTHUR SCHOPENHAUER
domenica 5 febbraio 2012
LASCIARSI CADERE
Si ha paura di mille cose, dei dolori,
dei giudizi, del proprio cuore, del risveglio,
della solitudine, del freddo, della pazzia
della morte... specie di questa, della morte.
Ma tutto ciò è maschera e travestimento.
... In realtà c'è una cosa sola della quale si ha paura:
del lasciarsi cadere, del passo incerto,
del breve passo sopra tutte le assicurazioni esistenti.
E chi una volta sola si è donato, chi una volta
sola si è affidato alla sorte, questi è libero.
Egli non obbedisce più alla legge terrena, è caduto
nella spazio universale e partecipa al ballo delle stelle.
Hermann Hesse
SE NON PUOI ESSERE...
Se non puoi essere un pino su un monte
sii una saggina nella valle,
ma sii la migliore piccola saggina sulla sponda del ruscello.
Se non puoi essere un albero
sii un cespuglio.
Se non puoi essere un'autostrada
sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole
sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.
Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere
poi mettiti con passione e realizzalo nella vita.
Martin Luther King
CREDERE ED AGIRE
Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose in cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida palude. Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell'oscurità delle caverne.
Kahlil Gibran
LA PERSONA DEVE RISCHIARE
A ridere c'è il rischio di apparire sciocchi; a piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali; A stabilire un contatto con un altro c’è il rischio di farsi coinvolgere;
A mostrare i propri sentimenti c’è il rischio di mostrare il vostro vero io;
A esporre le vostre idee e i vostri sogni c’è il rischio d’essere chiamati ingenui;
Ad amare c’è il rischio di non essere corrisposti;
A vivere c’è il rischio di morire;
A sperare c’è il rischio della disperazione e
A tentare c’è il rischio del fallimento.
Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l’angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava.
Ha rinunciato alla libertà.
Solo la persona che rischia è veramente libera.
LEO BUSCAGLIA
I 18 PRINCIPI DI VITA
1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e
dei grandi risultati comportano un grande rischio.
2) Quando perdi, non perdere la lezione.
3)
Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri,
Responsabilità per le tue azioni.
4)
Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un
meraviglioso colpo di fortuna.
5)
Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6) Non
permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.
7)
Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente
qualcosa per correggerlo.
8 )
Trascorri un po’ di tempo da solo ogni giorno.
9) Apri
le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10)
Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11) Vivi
una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da
vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12)
Un’atmosfera amorevole nella tua casa dev’essere il fondamento della tua
vita.
13)
Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta
soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.
14)
Condividi la tua conoscenza. E’ un modo di raggiungere l’immortalità.
15) Sii
gentile con la Terra.
16)
Almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.
17)
Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di
quanto si abbia bisogno l’uno dell’altro.
18)
Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare
per ottenerlo.
DALAI LAMA
LE DONNE SONO...
Le donne sono
mamme e tante volte anche papà...lavorano dentro e fuori casa con non
meno fatica dell'uomo anche se la forza fisica è inferiore. Si
sacrificano, accudiscono, amano, soffrono, cadono e si
rialzano...rinascono dopo ogni delusione come solo loro sanno fare.
Portano la gonna, ma sanno portare anche i pantaloni! Si fermano a
pensare ai problemi, ma allo stesso tempo, pensano anche alla soluzione.
Il loro percorso è lungo, forse più di quanto si possa immaginare, ma
non si arrendono mai priima di arrivare alla meta e quando sono arrivate
si guardano indietro solo una volta; osservano così, con orgoglio,
tutti gli sforzi fatti e sopportati con pazienza e dicono a loro
stesse...ne è valsa veramente la pena. Le donne sono così, una forza
della natura...non consapevoli della propria forza.
Alma Gjini
IL PESO DELLE PAROLE
La parola ha un
peso. Non è mai leggera, non è mai un arredo. Una volta detta, una
parola si fa strada nella mente, produce un pensiero, diventa azione. Le
parole pronunciate non tornano indietro. Mai vista una parola ritornare
nella gola di chi l’ha pronunciata o nelle dita di chi l’ha scritta. Il
cattivo uso della parola.
Igiaba Scego
LA FAME DI...
La mia fame non é
da intendersi nel senso più ampio: se fosse stata solo fame di alimenti
forse non sarebbe stata così grave. Ma esiste una fame che è solo di
cibo? Esiste una fame del ventre che non sia inizio di una fame più
generalizzata? Per fame, intendo quel buco spaventoso di tutto l’essere,
quel vuoto che attanaglia, quell’aspirazione non tanto all’utopica
pienezza quanto alla semplice realtà: là dove non c’è niente, imploro
che vi sia qualcosa.
Biografia della fame - Amélie Nothomb
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